giovedì 31 luglio 2008

Beer, like no other.

A.C. e D.C.
Dopo Cabral, dopo Bravia, non solo idee, ma la creazione di un linguaggio, linguaggio visivo, a volte fine a se stesso. Impattante. Dominio dell'art direction. Idee semplice, facili.
Niente di nuovo, solo frizzante "fighezza".

domenica 13 luglio 2008

Uovo Adv. Andare al tuorlo delle cose.



Kamikaze è partito con un obiettivo ben preciso tempo fa, legato ad una semplice parola: "cambiare".
Cambiare innanzitutto significa, modificare se stessi continuamente, essere parte di una ricetta ogni volta diversa; giungere in un territorio in cui le certezze sono solo un punto di partenza, dei tanti, per capire cosa ci circonda e dove vogliomo andare.
Nulla sarà più lo stesso d'ora in poi, non c'è da inventare nulla nella comunicazione, solo utilizzare in maniera diversa fruste, spezie e strumenti inventati nel passato.
L'uovo è semplice, anche l'adv.
Applicare questa manualità al mondo che cambia e al futuro che incombe e pende perennemente su di noi.
Il tavolo due attende mio caro il piatto di portata.
Le logiche sono sempre le stesse, ora è il momento di partire forti dei propri strumenti e perdersi: utilizzare parole, immagini, fantasia per comunicare alle persone nel profondo. Ancora di più, ancora più in profondità, arrivare al tuorlo delle cose.

Questa è la prima e banale riflessione.
La comunicazione è diretta alle persone, sono loro il nostro pubblico, questo è il primo assioma. La gran parte di noi lo dimentica ogni santo giorni.

Assioma numero 1 della Egg Adv.

Noi comunichiamo alle persone.
Arrivare al tuorlo delle cose.

Dobbiamo ragionare come persone. Dura? No, fisiologico.
Dobbiamo essere semplici, nutrirci di quello che proviene dall'esterno, camminare per strada e usare l'olfatto per scoprire gli ingredienti migliori.
Basta certezze, andiamo a fare la spesa alle otto di mattino.
Noi ci dimentichiamo tutti i giorni che dobbiamo far sorridere le nostre mamme. E quando vedo mia mamma emozionata per un lavoro fatto dalla mia agenzia mi tocca smettere di essere in un modo e prendere la penna in mano e iniziare un diario diverso, nuovo.
Fare la cosa più semplice e nel contempo più difficile che esiste in questo mestiere, arrivare a quei punti di contatto emozionali con le persone alla quali sto parlando.
Interessare, stupire, emozionare.
Il prodotto è un pretesto che mi permette di far sognare.
Ero ad un tavolo con un giovane account, appena sbarcato in questa cucina di un ristorante dal nome importante, lui dice che la pubblicità è fatta per il cliente, io rispondo la pubblicità è fatta per le persone altrimenti è un esercizio, uno spreco di soldi, un budget che viene disperso perchè previsto in un piano di marketing.
Un soufflè destinato ad ammosciarsi appena si apre il forno.
La pubblicità, quella che arriva al cuore, quella che ci fa esclamare "wow", non è fatta per accontentare un direttore marketing, non è fatta per andare a Cannes a ritirare un premio: è fatta per tua mamma, tuo fratello, tua moglie come diceva Ogilvy.
Le persone vogliono mangiare sempre qualcosa di nuovo, di speciale.

Ecco cosa sarà Kamikaze d'ora in poi, un punto di osservazione semplice. Una visione empirica di quello che mi succede o di quello che succede intorno a me.
Voglio scrivere un ricettario per non perdere consapevolezza, lucidità, aderenza con la realtà.
Non voglio farmi fagocitare dalle rapide della comunicazione, dai trend in cucina, dagli obiettivi, come sta succedendo ora a me come a molti altri.
Basta scrutare la realtà da un pallone areostatico pubblicitario, a 700 metri dal suolo, ora si scende in trincea.

Assioma numero 2 della Egg Adv.

Noi pubblicitari siamo persone, con bisogni e desideri.
Siamo parte dell'uovo. Siamo parte del tuorlo.

Come scrive uno dei copy più illuminati della comunicazione italiana per un prodotto mass market:

La storia dell'uovo è sempre la stessa, io ho cercato di cambiargli il finale...
Questo è il punto di partenza. Grazie CHef.

E come dice Don: