Secondo me caro Fluido, un scuola italiana old style del planning esiste già…
Parlo della mitica e leggendaria Anna Scotti (ex capo-planner di Thompson) e Massimo Bartoccioli e C.O, che ha fatto lezione a me ed al altri planner che ora sono in leo, publicis, ogilvy, thompson… Sono dei mostri sacri e ti danno le basi..
Manca la nuova scuola, quella che ristruttura il vecchio e porta l’innovazione…
quello che dobbiamo fare tutti noi, ristrutturare dei modelli che appartengono all’ADV classica, crearne di nuovi e di comuni..
Ognuno ha i suoi strumenti e i suoi metodi, hai ragione tu! Condividiamoli!
Incominciamo a mapparci! Capire chi siamo! e credere nel nostro mestiere.
Altrimenti è vero quello che dice valerio, i nuovi si abbatteranno contro gli scogli del sistema. E i vecchi, aggiungo io, continueranno a dire che il planning in Italia non esiste!
Secondo me esiste e come. Lo ripeto dobbiamo farci sentire.
Non esistono solo i planner all’inglese o quelli americani, creiamo noi
un mix, un planning all’italiana.
Contaminazione.
lunedì 7 maggio 2007
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4 commenti:
caro kamikaze. come sempre il tuo entusiasmo è strabordante e la cosa non può che fare piacere. L'old planning non è mai morto, ma non si capisce, con tutto il rispetto parlando se si sia ritirato su degli isolotti felici. Conoscendo il dna di chi fa questo lavoro non credo. forse sono solo diventati più realistici sulla cosa, o hanno trovato un giusto equilibrio tra sogno e realtà. Veniamo ai new planner, quelli come te: mi piacciono le tue chiamate alle armi, ma adesso ti voglio vedere a comandare il plotone o a fare il guastatore in prima linea. Questo blog è già un segnale, ma ne dovranno seguire altri e si dovrà capire dove sono finiti quelli come te... ibernati in attesa di diventare vecchi, oppure proiettati in altri mondi più felici del nostro?
ola!
Non ho letto il post perché come sempre ho un sacco di blog da realizzare! Però volevo solo farti un saluto. Ciao qui tutto bene e anche la muk Tazza si è ripresa... ho messo insieme i cocci con l'attack!
Ciao Stammy buono
l'italian way of planning mi fa un po' sorridere.
abbiamo una comunicazione adv che nel migliore dei casi scimmiotta i grandi case anglosassoni (polo, burgerking, foxchannel etc etc) e pretendiamo una via italiana al planning strategico?
perdonate l'intromissione e il pessimismo.
Ciao!
innanzitutto complimenti per il tuo blog bello frizzantello.
Sono d'accordo con te circa l'esistenza e l'alta qualità della scuola italiana old style del planning. Anna Scotti e Massimo Bartoccioli hanno formato, oltre me e te, molte giovani menti.
Il web consente l'occupaziione di spazi preclusi all'advertising classica, questo rappresenta senza dubbio una sfida molto stimolante.
Credo anche io nel valore della condivisione, nel rischiare piccoli errori facilmente correggibili piuttosto che seguire strade note e sicure che portano a grossi errori senza rimedio.
Per rischiare però bisogna anche avere delle strutture flessibili alle spalle e non grossi pachidermi mossi più dalla massimizzazione del profitto che dalla qualità del servizio offerto.
La condivisione di metodi, esperienze, intuizioni è senz'altro il primo passo per trovare una via alla nuova scuola.
Passerò spesso da queste parti.
Ancora complimenti, adiosu!
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