giovedì 29 novembre 2007

Confessioni di una mente pericolosa_ Il creative planning

Sto notando che eliminare i punti convenzionali e raccontare delle storie nello scrivere le strategie funziona.
Le mie copy strategy dovranno essere sempre più interessanti e leggibili, quasi dei piccoli pezzi di storia, da dove prendere spunti e ispirazione.
Devo ispirare, far viaggiare con la testa, questo è il mio obiettivo da planner.
Il creative planning vive di ispirazione di contaminazione, di ganci e spunti.
Voglio costruire gioco, smistare palloni sulla fascia, cambiare fronte con lanci dalla tre quarti.
Alzare la testa mentre gioco, sempre, il mio obiettivo sono passaggi e cross.
Il creative planning non ha regole, solo tanta sperimentazione e innovazione.
Mi capita di fare degli esercizi di stile, di usare intuizioni. Tanta innovazione.
Voglio lavorare così mettendomi in gioco ogni giorno.
Vorrei che i miei creativi tornino da me con il brief in mano e dicano, senti quella parte che hai scritto, quella frase ha dato il via ad una mia idea.
Intuizioni, tarocchi in mano, evoluzionismo e tanto mestiere che si acquisisce provando e riprovando.
Senza avere certezze. Questo ambiente viaggia ad una velocità troppo elevata per averne.
Instancabile e dietro le punte a suggerir palloni. Di piatto o usando i leziosismi.
Con la testa alta, senza sottovalutare niente.
Usando musica, colori, canzoni. Follia!

Vorrei esser un planner cosi! O forse questa è già la mia strada.
Iniziatore di storie magiche.
Voglio riversare la creatività e la lateralità del mio pensiero in questo mestiere.
Questo è il mio giuramento di Ippocrate.
Tanto brain storming, tanto scambio!!!
E tantissimi insight! (Che scoverò con tutti i mezzi possibili...)

E lancio questo spunto di riflessione: ogni problema ha bisogno di una copy strategy adatta.




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